Ravioli di castagne
350 g di farina bianca
50 g di farina di castagne
3 uova + 1 tuorlo
200 g di castagne
100 g di pancetta affumicata
30 g di pinoli
100 g di parmigiano grattugiato
200 g di mascarpone
1 grattugiata di noce moscata
120 g di burro
sale
pepe
TEMPO: 90 min
DIFFICOLTA': media
CALORIE: 1200
Mescolate le due farine in una ciotola; unite le uova intere e lavorate il composto fino a ottenere un impasto omogeneo ed elastico, poi fate riposare per 1/2 ora. Incidete la buccia delle castagne, lessatele per 40 minuti; scolatele, sbucciatele e frullatele. Versate la purea in una ciotola con il tuorlo, il mascarpone, il sale, il pepe e la noce moscata e lavorate l'impasto. Stendete una sfoglia molto sottile e ritagliatela a quadrati di 8 cm di lato; mettete al centro un cucchiaino di ripieno, ripiegate a triangolo e premete i bordi. Tagliate la pancetta a striscioline e rosolatela in padella senza aggiungere alcun condimento, quindi unite i pinoli e lasciateli insaporire per 5-6 minuti a fuoco alto.
Da Donna Moderna Ricette
La polenta di castagnaccio:
Budino di castagne
- 400 gr di passato di marroni
- 50 gr di latte
- 3 uova
- zucchero q.b.
- uva sultanina a piacere
- panna montata
La storia del marroneto
..e chi era mio nonno Giovanni?
In due parole, uno che nella vita si è sempre saputo arrangiare.
Spendendone invece qualcuna in più, mio nonno nasce a Monteroni di Lecce il 4 aprile del 1918, con la fine della guerra. Lì a visuto fino al 1943 quando è andato alla guerra, in Grecia. Rimpatriato alla fine del conflitto nel 1945, torna in Italia, lasciando quasi sicuramente prole in terra ellenica. SI stabilisce a Firenze, dove conosce mia nonna Isola, l'Isolina, che sposò dopo soli 15 giorni che si erano conosciuti. La nonna è nata qualche anno prima di lui, in una casa nascosta tra i boschi sull'appennino tosco emiliano, a Valicondoli. Da lì si è allontanata solo per andare a servizio alla fattoria "Vigna Corta" di Ronta. Si conoscono e mettono su famiglia. Trasferiti a Firenze arrivano tre femminucce: Elena la più grande, Leonetta e Anna. Il nonno allora lavorava come guardia giurata notturna per sbarcare il lunario, correva l'anno xxx. (di che anno è la tua zia anna?). Negli anni '70 si allontano dal centro città per il contado fiorentino, prima Peretola, poi l'Isolotto e infine a Campi Bisenzio, dove verrò alla luce io. Andrà avanti così fino alla metà degli anni '80, gli anni del ritorno alle origini. La prima a sentire il richiamo verso la terra natia della nonna è mia mamma Leonetta. Dopo di lei, il nonno, che forse ormai troppo lontano dal suo Monteroni di Lecce, vede in Razzuolo l'ultima sua meta. Infatti così fu povero Nonno Giovanni! Acquisterà una casa d'angolo a Razzuolo appunto, frazione di Borgo San Lorenzo in Mugello, sull'appennino toscano con annesso MARRONETO. Ed eccoci ai Due marroni.
Il marroneto oggi
Il marroneto è della mamma Leonetta e delle due zie Anna e Elena ma adesso lo curiamo io e Marco mio fratello e quel "tentennone" dello zio Nello di 84anni (tentennone è un modo di dire dello zio nello quando si lavora poco).
Tutti gli anni nel periodo che va da metà agosto a fine novembre ci ritiriamo tra quei tronchi grossi e il muschio soffice per pulire il marroneto. È necessario che il suolo sia ben spazzato perchè si possa fare una agevole raccolta dei marroni. In più quest'anno stiamo lavorando per ampliarlo di 2500 mq con l'inserimento di nuovi alberi di castagne da frutto, ovvero i marroni! A maggior ragione quest'anno ripuliamo dal sottobosco cresciuto durante l'anno e tagliamo quei pochi alberi di nocciolo e ciliegio presenti, lasciando la maggior superficie utile per gli alberi nuovi e i futuri innesti.